Il 18 maggio 2008 la Città di Collegno inaugurava il sottopasso "NUTO REVELLI". All'inizio ha scatenato non poche critiche e di cui tutti i blogger se ne sono occupati al fine di migliorarne l'efficienza o denunciarne l'inefficienza. Giusto per non essere da meno, me ne occupo anch'io.
Ciò che è fatto è fatto ma... volendo fare veramente "luce" sui fatti, bisognerebbe utilizzare tutte le lampade "furbescamente" rientrate nell'impianto elettrico. All'impiantista e non solo, gli si sarà accesa sicuramente più di una lampadina...
Sarà stato lui..
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o forse lui?
La curiosità che sorge spontanea ve la scrivo subito... no ve la scrivo dopo!
Guardate la prima le fotografia del sottopasso:
Non conoscono il numero totale dei fari che dovrebbero illuminare il sottopasso ma ha poca importanza. Tanto per infierire, posso dire che non tutti sono accesi. Infatti dalla fotografia fatta, con il rischio di spiaccicarmi contro l'autovettura che precede, possiamo notare che, di sette fari penzolanti solamente uno è illuminato e così per tutto il sottopasso.
Qui un po' meglio, su cinque fari due sono illuminati...
A questo punto la considerazione è elementare: se non tutti i fari vengono accesi, ovviamente e giustamente per un risparmio energetico, a cosa cappero servono tutti gli altri?
Non sarebbe stato meglio progettarlo in modo da risparmiare sia sull'energia elettrica e sia sul vil Euro?
EUREKA!!!
Da queste immagini sembra anche inizi a invecchiare precocemente nonostante la sua giovane età...
Inizierà a sgretolarsi piano piano?...
Qui ovviamente messo a dura prova dalle intemperie ma, non sono un "costruttore" però credo che nel 2010, ops era il 2008, ci fossero già prodotti impermeabili o cavolate varie... infatti ...
Speriamo stia succedendo solamente in questi punti di "poco" rilievo altrimenti, ciao ai miei "dipinti".
L’intonaco per esterno, a parte la funzione estetica, ha il compito di proteggere le facciate esterne delle pareti perimetrale dagli attacchi degli agenti atmosferici, in modo particolare dalle gelate, grandinate e pioggia. Fino a qualche tempo fa, quando al costo della manodopera non si prestava l’attuale attenzione, l’intonaco era considerato un materiale di consumo, nel senso che era cosa normale ripristinarlo con una certa frequenza. Da quando il costo della manodopera è diventato una delle voci più significative del costo complessivo delle opere murarie, parallelamente è aumentata l’attenzione che viene riposta alla qualità dell’intonaco, al fine di diradare il più possibile nel tempo i costosi interventi di ripristino dello stesso. La malta per intonaco è formata da una miscela di “leganti” e“materiali inerti”, nel rapporto 1 a 2/3. Se è vero che l’intonaco per esterno deve difendere la muratura dagli agenti atmosferici, quindi dall’acqua e dall’umidità non deve essere completamente impermeabile, ossia deve permettere alla parete di respirare. Un buon intonaco per esterno, tra i suoi componenti prevede la “pozzolana” , materiale di origine vulcanica, che deve il suo nome al luogo di produzione ( Comune di Pozzuoli – Provincia di Napoli). Per approfondimenti guarda in intonaco oppure in muratura.
Povero sottopasso, messo costantemente sotto processo... prima gli ascensori, dopo la tettoia mancante , la curva troppo curva, le scritte dei vandali, la sporcizia, l'allagamento con avvistamento di un "Delfino", i fari, i muri e basta... non se ne può più!
Altra parete leggermente sgretolata...
La forma del "carrarmato" è l'unica cosa ben fatta: una bella pedata...
Un breve video relativo all'inaugurazione del sottopasso Nuto Revelli... se fate caso, nemmeno in quest'occasione sono stati accesi tutti i fari!
Forse li accenderanno in occasione del mio matrimonio... meglio che mi affretti!
no comment............sul sottopasso forse la signora Silvana non ha pagato l'enel è per quello che non le accende tutte le luci devi capirla poverina deve spendere i nostri soldi per qualche altra puttanata ciao e a presto Beba
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