"Oltremare è un buon posto per chi vuole cambiare qualcosa della propria vita" -
Un romanzo magico: così definirei questo libro di Francesco Amato, dalla forma fluida e ricca, dalle descrizioni così reali e realistiche, tempestate di particolari (sapori, profumi...) eppure, al contempo, oniriche ed eteree. La vicenda del protagonista prende il via da un fatto banale, doloroso, di fronte al quale egli chiude gli occhi e fugge. Fugge per intraprendere un viaggio caotico, senza tempo ne' spazio, in cui tutto è la negazione di tutto, in una spirale che ci trascina e ci riempie di curiosità ma ci destabilizza... non è la solita trama, regolare e con un'ordinata evoluzione.
Le pagine sono in realtà caleidoscopi infiniti dove le righe si susseguono ma si precedono, si rincorrono e non si raggiungono... E' la parafrasi di un viaggio interiore, introspettivo, del riconoscersi Altro da quello che si è. E del riconoscere la realtà come Altra da quella che si pensa. E' la scoperta dolorosa della necessità di abbandonare la visione abituale delle cose, l'interpretazione canonica degli avvenimenti, in sostanza scoprire con dolore (ma anche con liberazione) che due più due non fa sempre quattro...
Un romanzo che affascina sicuramente le menti fantasiose, gli spiriti alla ricerca di se stessi, ma che dovrebbero leggere soprattutto i razionali, gli abitudinari, quelli (troppo) sicuri di loro. Perchè il bello della Vita sta proprio nell'essere protagonisti di ciò che non possiamo prevedere... ogni cosa va poi letta con gli occhi dell'anima, a cui si deve dare totale credito. Dice il protagonista "Il fatto è che non ricordo di aver mai deciso di svoltare a sinistra, mi ci sono trovato all'improvviso..." Da qui, da questa svolta inaspettata, inizia un viaggio dantesco, in un sottosuolo accidentato che fa a pugni con le forme perfette e levigate a cui egli è dedito, insegnante di architettura razionale e abitudinario.
Il tempio dell'anima è ben diverso, ricco di cunicoli... l'importante è arrivare alla luce, cercando ciò che non appare. Deliziosa la scelta degli anagrammi dei nomi, per celebrare l'incontro con una dimensione che chiede a gran voce di essere riscoperta.
Francesco Amato è nato a Napoli nel 1954 dove esercita la professione di architetto. Ha pubblicato due raccolte di poesie e il romanzo Il Profumo dell'Onda (2003)
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