domenica 13 dicembre 2009

IVETTA BONO CON "UN LIBRO PER VOI": VERRA' UN GIORNO

Fra poco più di dieci giorni è Natale. Inutile e reiterante ricordare che troppo spesso questa festività perde il suo originale sapore per cedere il passo a sapori più apprezzati dalle papille gustative e da chi vive sul consumismo che dall'anima. 



Ebbene, mi è sembrata una buona idea recensire, nel mio solito semplice modo che spero parli ai vostri cuori, un libro per bambini.
Anche il fatto che questa sia la settimana dell' Hanouka (Festa ebraica che dura otto giorni, e cade in Novembre o Dicembre, quest'anno inizia il 12 Dicembre) è un'ottima ragione per dare spazio a questo piccolo grazioso volume. 
Si intitola "Verrà un giorno", scritto da Marinella Danieli ed edito dalla Casa Editrice Bambini Nuovi per l'Uomo del Futuro. Costa 12,00 euro, un ottimo pensierino per i piccoli delle nostre famiglie.
E', ovviamente, una fiaba, adatta ai ragazzi dagli otto anni in poi e, perché no, agli adulti. Sì, quelli che, giustamente, guardano i telegiornali e leggono i quotidiani, per essere informati, come faccio io stessa. Il problema è che l'informazione è traviata e dipende da chi paga gli stipendi di quel certo gruppo di giornalisti... e soprattutto, tende alla negatività. Sempre! Il veleno di certe notizie alimenta le nostre paure, ansie, la nostra malinconia e scarsa fiducia nel futuro. Questo libro è una piccola iniezione di fiducia, un modo diverso per parlare ai nostri bambini di un grave problema di convivenza e, allo stesso tempo, per parlar loro di magia, di pace, di amore, di luce. Cosa non indifferente, in questo periodo. 


Nell'anno 2525, in Medio Oriente, nella Terra Santa in cui da tempo "era tornato a scorrere il latte e il miele", come alle origini, un nonno racconta ai suoi nipotini una storia lontana, distaccata dalla realtà e quindi per loro incredibile... la storia d'amore di due giovani, Israele e Palestina, che durante un viaggio in Italia, dopo i primi imbarazzi dovuti all'odio che in quegli anni ancora sopravvive tra i loro popoli, scoprono di essere molto più simili di quanto si fossero aspettati. Si innamorano, a tal punto da fuggire dalle rispettive famiglie che li ostacolano e, uniti "dal filo della luce del loro amore" si rifugiano su una montagna dove un saggio, veggente, uomo di Dio, benedice la loro unione. Dopo un anno nasce Eletina', dall'unione dei loro due nomi, un bambino che cresce nell'amore e nella serenità, vicino al Saggio... fino a quando, in un tentativo di dividere i giovani sposi e il loro bambino, organizzato dalle due famiglie, solo un intervento soprannaturale curato dal Saggio salva il piccolo. 
"Il tempo trascorreva con il consueto ritmo, molti giovani israeliti e palestinesi morivano, senza aver conosciuto la gioia, negli attentati e scontri che l'insensatezza umana è in grado di produrre. Purtroppo in molti luoghi della Terra prevalevano l'ingiustizia e la violenza, il disordine un po' ovunque, ma vi erano per fortuna anche oasi di serenità, e uomini e donne di buona volontà che permettevano la continuazione della vita sul pianeta". Cresciuto con il Saggio in un'oasi di pace per lui creata, in possesso di un meraviglioso strumento musicale a corde, fatto di legni e metalli preziosi, e dotato di una meravigliosa voce, Eletina' decide di trasferirsi a vivere in un paese di confine tra Israele e Palestina, diventando una famosa stella dello spettacolo...
Da qui in poi, dovete leggere voi stessi la storia poiché, come dicevamo, ricca di spunti positivi, primo fra tutti l'irresistibile desiderio del giovane di operare affinché la Luce a l'Amore abitino stabilmente sulla Terra e la sua consapevolezza che "Chi opera per il Bene non è mai lasciato solo nella lotta". 
C'è un lieto fine, come potete immaginare... un lieto fine in mano ai giovani. Ma vale la pena leggerlo, credetemi. E magari cercare di applicarne i sani principi, a partire dall'ambiente in cui viviamo. 
Una segnalazione... il colore trainante di questo volume è l'indaco; indaco la copertina, indaco l'inchiostro usato, ricchi di indaco gli acquarelli del testo. Forse con riferimento ai Bambini Indaco... ma di questo parleremo dopo Natale... che auguro Sereno a tutti voi.





Nessun commento:

Posta un commento