Il muro di Berlino
Manca poco ormai al grande evento, al giorno dell'anniversario della caduta del Muro di Berlino, vent'anni dopo. Manifestazioni in tutto il mondo sono state organizzate per l'abbattimento del simbolo della divisione politica internazionale del Novecento, in un due blocchi, con diversi modelli di vita e diverse filosofie. Da una parte l'individualismo e il consumismo, dall'altra il collettivismo, il sacrificio in vista di obiettivi economici e scientifici.
Il muro è stato il simbolo della Guerra fredda dicono in molti, ma in senso prettamente storico per Guerra Fredda vera e propria ci si intende un periodo circoscritto precedente alla costruzione del muro, che si è alternato con periodi di distensione pacifica e con una seconda Guerra Fredda.
Ma al di là delle definizioni storiche il muro di Berlino certamente ha rappresentato meglio di qualsiasi altra cosa la divisione in due blocchi: quello dei paesi del Patto Atlantico da una parte e quello dei paesi del Patto di Varsavia dall'altra. Se Usa e Urss avevano combattuto insieme durante la Secondda guerra mondiale ben presto nel dopoguerra i rapporti tra loro si fecero tesi, con picchi intensi in vari momenti storici. La costruzione del muro fu espressione di uno di questi picchi. Dopo la guerra e le successive spartizioni, la Germania venne divisa in Repubblica Federale tedesca e Repubblica Democratica tedesca. La prima era alleata con l'Occidente, la seconda con l'Urss. Anche la città di Berlino venne divisa in due, una parte ricadeva sotto la Repubblica Democratica Tedesca e un'altra sotto la Repubblica Federale Tedesca. All'inizio i cittadini potevano transitare liberamente tra le due parti. Ma progressivamente vennero imposte delle restrizioni poiché la gente si spostava dall'est all'Ovest. Così nel 1961 iniziò la costruzione del muro, che con più di 155 km di cemento e ferro che separò Berlino Est da Berlino Ovest per 28 anni. Durante l'esistenza del muro vi furono circa 5000 tentativi di fuga andati a buon fine, verso Berlino Ovest, mentre furono tra i 192 e i 239 i cittadini della Germania Est uccisi dalle guardie mentre tentavano di raggiungere l'Ovest. Molte persone furono ferite. Si verificò che molte parentele e amicizie furono divise da un muro, sbarrata era la strada tra la casa e il posto di lavoro, tra la scuola e l'università. I soldati avevano l'ordine di sparare su tutti quelli che cercavano di attraversare la zona di confine.Ma nell'estate dell' '89 le cose iniziarono a precipitare: la gente della DDR aveva trovato un'altra via di fuga, erano le ambasciate della Germania Federale a Praga, Varsavia e Budapest.Il colpo di grazia giunse quando l'Ungheria, il 10 settembre, aprì i suoi confini con l'Austria.La cortina di ferro stava cadendo. Erich Honecker, presidente della Germania dell'Est, che a gennaio aveva detto che il muro sarebbe durato per altri cent'anni, il 18 ottobre si dimise. Il suo successore Egon Krenz concesse ai cittadini dell’Est permessi per viaggiare nella Germania dell’Ovest. Il Ministro per la propaganda che ebbe il compito di dare la notizia, ma non conosceva tutti i particolari, perché si trovava in vacanza prima che venisse presa questa decisione. Quando il corrispondente Ansa da Berlino Est, Riccardo Ehrman, gli chiese da quando le nuove misure sarebbero entrate in vigore il Ministro azzardò: "Per quanto ne so immediatamente". Decine di migliaia di berlinesi dell’Est avendo visto l’annuncio del Ministro in televisione, si precipitarono vicino all muro chiedendo di entrare in Berlino Ovest. Ben presto un mare di gente si precipità con grande sconcerto delle guardie che non avevano ordini precisi. Non era però più possibile rimandare indietro folla. Così il muro cadde per una causa occasionale che consisteva in un qui pro quo. Naturalmente le cause remote che ne decretarono la caduta erano molteplici.Si va dalle manifestazioni di protesta degli stati satelliti dell'Urss nei decenni precedenti, all'avvento sul soglio pontificio di Giovanni Paolo II, dalla Perestrojka di Gorbaciov, all'attività di Solidarnosc in Polonia, oltre all'apertura della frontiera tra Austria e Ungheria. Così, il 9 novembre 1989, un giovedì, cadde il muro, quello che per molti era il simbolo della "cortina di ferro" (usando un'espressione di Truman). L'appoggio della Russia era stato fondamentale per la costruzione de muro, tanto che per dimostrare la vicinanza degli Usa a Berlino Ovest John Fitzgerald Kennedy nel 1963 mentre era in visita ufficiale disse: «Duemila anni fa l'orgoglio più grande era poter dire civis Romanus sum (sono un cittadino romano). Oggi, nel mondo libero, l'orgoglio più grande è dire 'Ich bin ein Berliner". Tutti gli uomini liberi, ovunque si trovino, sono cittadini di Berlino. Come uomo libero, quindi, mi vanto di dire: Ich bin ein Berliner».
A vent'anni esatti dalla caduta della cortina che divideva la città tedesca e le due Germanie...
Finalmente liberi!!!
A vent'anni esatti dalla caduta della cortina che divideva la città tedesca e le due Germanie...
Finalmente liberi!!!
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